L'Intervista - Vice Campioni Italiani 2018

Giovedì, 22 Marzo 2018

 

Vi sentite all’altezza dei vostri pari età continentali, o manca ancora qualcosa?

R.M.: Personalmente mi sento all’altezza dei miei coetanei. Abbiamo giocato un gran torneo, soprattutto perché era la quarta volta che giocavo indoor e mantenere quei ritmi non è semplice. Fisicamente siamo tutti pari, ma loro hanno sicuramente più esperienza e tattica di gioco.

A.R.: Assolutamente si. Penso che come coppia entriamo tranquillamente nella top 5 all' interno della quale tutti i valori sono abbastanza equivalenti.

Ci è sempre stato detto che restando in Sardegna non avremmo avuto tanti margini di miglioramento ma siamo la dimostrazione che il percorso svolto fino ad ora da noi e i nostri coetanei della penisola è di pari livello e che i tornei svolti contro le "vecchie volpi" sarde ci siano serviti quanto se non più degli allenamenti nelle migliori scuole.

Anche tatticamente penso che le partite giocate durante l arco del torneo siano dare gestite magistralmente sempre con le giusta grinta e solidità...un po' sfortunati in finale ma gran merito agli avversari che non hanno mai mollato

Nel 2017 siete diventati Campioni Sardi. E nel 2018? Quali obiettivi sportivi avete? Vi vedremo insieme nei principali appuntamenti?

R.M.: Rimarremo compagni anche nel 2018. Puntiamo al titolo regionale estivo ed a fare bene agli italiani u18 del lido di Spina, saremo insieme anche per l’ITF di maggio qua in Sardegna, speriamo di non essere buttati fuori subito e di farci valere. Quest’anno sicuramente venderemo cara la pelle in ogni partita e daremo il massimo sempre e comunque.

A.R.: Per quanto mi riguarda la stagione 2017 è stata stupenda. Ovviamente l obbiettivo sarà cercare di ripeterla ma sarà molto difficile.

Non dispiacerebbe raggiungere il gradino più alto del podio in qualche competizione nazionale.

Saremo presenti come coppia agli appuntamenti più importanti di questa stagione e speriamo di farci valere anche nell'ITF a Cagliari.

Il beach tennis in Sardegna presenta ancora un età media piuttosto alta. Perché non vi siete dati ad altri sport come il calcio, il rock acrobatico ed il lacrosse? Cosa vi ha spinto ad impugnare la racchetta in giovane età rovinando il giochino agli anziani?

R.M.: Ho iniziato a giocare a beach tennis da subito; dato che i miei genitori andavano tutti i giorni a giocare al mare non c’era altra possibilità! Pratico come “secondo sport” tennis, anche da piccolo ci giocavo poi ho smesso per qualche anno e ho ripreso l’anno scorso. Il calcio non ne parliamo, mai giocato e penso che mai ci giocherò. L’età medio alta dello sport a carattere regionale non è sicuramente un problema, oltre al fatto che il gruppo di ragazzi giovani che si stanno avvicinando al beach tennis sta aumentando e siamo sempre di più.

A.R.: Mi sono appassionato a questo sport fin da piccolo. Tutte le estati passate a guardare i miei genitori praticarlo mi hanno spinto ad impugnare la racchetta e, assieme a un gruppo di amici, crescere e migliorare quasi da autodidatti fino a raggiungere i livelli più alti (regionali).

Mi sono trovato bene con l’ambiente e penso ci sia il giusto mix di agonismo e pazzia.

Per quanto riguarda l età media elevata penso che non mi abbia creato nessun problema in quanto sono stato abituato a frequentare quest'ambiente da quando ero bambino

Chi è più forte tra voi due? Che “colpo” o caratteristica invidi all’altro?

R.M.: Chi è più forte? Ma che domande, nettamente io, che si tratti di un torneo o di un amichevole sono io a trascinarlo alla vittoria. Abbiamo due stili di gioco completamente differenti, lui tende più ad anticipare i colpi e a giocare in attacco. Gli invidio sicuramente la capacità di lettura della partita e tutti i colpi offensivi, sa sempre cosa fare in campo, che sia in vantaggio o che stia perdendo ha sempre una soluzione pronta.

A.R: La difesa!

Incredibile il suo senso della posizione quando si tratta di difendere uno smash.

Muri…difese da sotto la sabbia in tuffo… ed il tutto riuscendo a giocare quasi sempre una palla insidiosa o addirittura vincente.

Vi passo la “palla”…fatevi una domanda a vicenda!

R.M.: Qual è in tuo segreto per essere così forte nel singolo?

A.R.: Perché dopo la clamorosa sconfitta in finale agli italiani hai avuto una reazione così sobria?

(A differenza mia che sono strapazzato al suolo).

Dimostriamo che il giovane beach tennista sardo è profondo!!! Quale frase vi rappresenta. (vi consiglio l’uso dell’amico google per trovare qualche aforisma stiloso, dovete far sognare tutte le vostre fan!)

R.M.: “Gli elementi basilari del tennis sono quelli dell’esistenza quotidiana, perché ogni match è una vita in miniatura.”

A.R.: La cosa più bella del beach tennis è che non puoi giocare con il cronometro. Non puoi andare in vantaggio e rallentare il gioco. Devi trovare un modo per concludere.

Domandone finale. A scuola come va, interrogazioni o compiti in vista?

R.M: A scuola tutto bene, si studia. Molti compiti e interrogazioni tutti ammucchiati in vari periodi dell’anno, ma si va avanti.

A.R: Periodo più azzeccato per fare questa domanda non poteva esserci.

Tra il 19 ed il 24 marzo ho 9 tra verifiche orali e scritte.

E quest'intervista potrebbe essere già costata un paio di sufficienze.

Salutate chi volete!

R.M.: Vorrei concludere con una piccola perla!Un giorno mia madre è scoppiata a piangere dicendo: ”Tu ami più il beach tennis di me!” E io le ho risposto: ”Si hai ragione, però amo te più del calcio”

A.R.: I saluti sono ovviamente per Alberto Nessi, Fabio Polidetti, Cristian Frau ed Enrico Nazzari.

I quali tranquillizziamo per quest'estate:

" impossibile vincere gli italiani under outdoor".

 

E con questo si è conclusa questa brevissimissima intervista. Invecchieranno anche loro, è una certezza!

D.F.

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